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EDU-CARE, PRENDIAMOCENE CURA
2 EDUCARE ALL’ATTESA
L’attesa del Natale è l’attesa per eccellenza: un tempo di preparazione interiore per ricordare la venuta del Signore. Ma più spesso l’attesa è vista negativamente, come una perdita di tempo, un disagio da colmare, un fastidio da correggere con distrazioni. E’ il tempo la parola chiave legata all’attesa, tempo prezioso che non va sperperato nell’aspettare, indaffarati come siamo.
Educarci all’attesa ha invece un valore enorme. Permette di interrogarci sul senso delle cose e su ciò che stiamo vivendo, stimola la pazienza e l’ascolto di sé. E’ una pausa, un rallentamento che dà respiro. E’ uno stato d’animo a cui dare spazio. Non è affatto una perdita di tempo ma, al contrario, un arricchimento, un tempo da dedicare a noi stessi.
L’attesa è desiderio. In latino de-siderio significa “mancanza di stelle”, cioè “avvertire la mancanza delle stelle”, la distanza, la lontananza di qualcosa a cui aspirare. Se un desiderio viene soddisfatto in tempi brevi, perde di significato e valore, viene subito sostituito da un altro. E’ proprio l’attesa che fa la differenza e rende il desiderio un’aspirazione profonda a cui tendere, non necessariamente per raggiungerla. Questo “non necessario” è l’insegnamento da fare proprio.
E buon Natale. ... See MoreSee Less
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